MOSTRA COLLETTIVA: "Nello Spazio della Croce"
Dal
25 Aprile al 30 Maggio 2010
Chiesa
di San Salvador - VENEZIA
L'elemento chiave nell'opera di Anna Madia sono i volti umani sovradimensionati, diretti verso lo spettatore, che affiancando un elegante Cristo mantegnesco sollevano provocatoriamente il perenne quesito del -perche'-. Una domanda che, al contrario, non viene posta nell'opera del pittore iperrealista Luigi Rocca, nella quale un'umile consapevolezza caratterizza la figura minuta del Cristo. Il figlio di Dio, chinando la testa, sembra rimettersi al verdetto paterno che colpirà la metropoli americana di New York. L'immagine della città vista dall'alto, i cui grattacieli rimandano alle innumerevoli anime cittadine, assume sullo sfondo delle Torri Gemelle un risvolto apocalittico. L'artista veneziano Riccardo Costantini rinuncia invece completamente all'affollamento umano che di norma caratterizza le sue tele: lo spazio e' occupato da uno sfondo acqueo sul quale si staglia la figura di un Cristo che, nonostante segua l'iconografia giottesca, riesce a trasmettere un'immagine modernissima. |
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NADIA
GRASSI
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FOTO
DI GRUPPO DEGLI ARTISTI
CON L'ASSESSORE ALLA CULTURA TIZIANA AGOSTINI |
INAUGURAZIONE
25 APRILE 2010
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Lo
spazio della croce gotica del Giotto conferisce agli artisti un ampio
margine creativo, che essi sanno elaborare sapientemente. Cosi' Lucia
Sarto solleva idealmente il Cristo morto in un cielo animato da colombe
della pace, quasi alzasse le braccia aperte per librarsi verso un paradiso
ideale realizzato secondo i canoni del romanticismo realistico dell'artista.
Anche l'artista Annalu' si rivolge all'anima del Cristo morto e ricordando
le ultime parole di Gesu' nella Passione secondo Luca: -Padre, nelle
Tue mani affido il mio spirito-, lascia solamente la sagoma delle sue
fattezze terrene avvolta in una lieve nube bianca di lana di vetro.
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CHIESA
DI SAN SALVADOR
Tiziana Agostini E Natalino Bonazza, |
ESPOSIZIONE
PRESSO LA CHIESA SAN SALVADOR
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CHIESA
DI SAN SALVADOR
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L'elemento narrativo prevale nell'opera del bellunese Franco Murer che pone il Cristo su un telo rosso, alludendo al sangue versato. Scene del Nuovo Testamento affiancano il Figlio di Dio: la caduta di Cristo sotto la croce (che in alto sostituisce la scritta INRI), ma anche soldati a cavallo che rimandano al Cristo catturato, crocefisso da forze militari. Il Cristo sulla Croce dell'artista del vetro Norberto Moretti, discendente da una dinastia di vetrai di Murano, e' invece un Cristo spezzato. L'artista applica con maestria pesanti vetrate dall'aspetto di filigrane e dall'aura sublime tornando volutamente alla forma piu' arcaica del Christus patiens di Giunta Pisano. L'opera -Il Dono-, di Mario Gualandri, ci offre invece un essenzialismo astratto, che trasforma l'icona della croce in una silhouette lineare, il cui titolo, che rimanda al sacrificio di Gesu' quale atto di profondo amore verso l'umanità, lascia ampio spazio alla riflessione. Dodici crocefissi, dunque, quali trasposizione ideale dell'opera giottesca, dai quali traspare manifestamente quella Afficio descritta da Guillaume Durand alla fine del Duecento, che ci impressiona ed emoziona a un tempo. Petra
Schaefer Chiesa
di San Salvador |
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